Il diluvio

La giornalista vomitatrice con le macchie di piadina romagnola sul maglioncino color crema ci dice di essere americana e pare che si sia messa in testa che -dannazione- deve convincerci tutti quanti che la guerra in medio oriente è una cosa giusta e santa, e urla con gli occhi che le ridono che quello là, saddam, dovevano già farlo fuori dieci anni fa, cazzo, non ci sarebbe stato l’undici settembre.
“Credo che tu stia mescolando due guerre per la libertà diverse. È Bin Laden quello delle torri” dice l’amico fichetto di Koch sorridendo e lei lo brucia con lo sguardo e dice che è tutta la stessa gente, Saddam, Bin Laden, Arafat, tutta gente che bisognava già ammazzarla dieci anni fa. “Voi -continua indicando solo me- voi non avete avuto l’undici settembre, non potete parlare voi!”, e io resto zitto e questo salto dal dieci al dodici non me lo ricordavo.
Sorrido, e quella continua, lancia un’occhiata di tanto in tanto a Simone e va avanti dicendo che tutta la religione mussulmana è basata sull’odio, che quelli ammazzano a sassate le donne che fanno i figli, capite, le donne che fanno i figli, le ammazzano a sassate, e la chiamano giustizia.
“Voi americani friggete le persone sulla sedia elettrica. Non è proprio cristiano”, dice di nuovo l’amichetto di Koch che sta chiaramente divertendosi e la giornalista si volta verso di lui e si ritrae indietro, nello stesso tempo, dice Gesù Cristo, che cazzo centra Gesù Cristo, Gesù Cristo è un perdente un loser di sinistra. “Noi americani abbiamo Dio!” esclama e ride, e poi spiega god bless america, god, mica Gesù Cristo bless america, niente intermediari.
“Dio benedice gli americani” traduce ponendo le mani a piramide davanti alla faccia di Simone e agitandole come se si trattenesse per non buttargliele negli occhi, e io -pensando a Dio con l’aspersorio colmo di acqua santa che benedice la sua america- capisco di colpo il diluvio.

(tratto da L’ultima avventura del signor Buonaventura)

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